“Sii quello che tu vorresti che il mondo fosse”
M.K. Gandhi
Molti problemi umani riguardano la relazioni con gli altri. In questo ambito possiamo naturalmente trovare una variegata quantità di difficoltà: problemi col partner, problemi con i familiari, problemi con i colleghi di lavoro, problemi con gli sconosciuti ecc… Inoltre il problema può connotarsi con differenti sensazioni e manifestazioni soggettive: ansia sociale, senso di oppressione e angoscia, rabbia, sensazioni somatiche ecc…Risulta evidente che è impossibile definire un’unica spiegazione causale rispetto situazioni così differenti e che l’intervento dovrà essere adattato rispetto il problema specifico portato dalla persona.
Chiarito questo punto, cercherò di illustrare le principali difficoltà che si trovano in questo ambito, senza considerare tale esposizione completamente esaustiva.
Il primo elemento che ci permette di fare una distinzione è se la persona attribuisce il problema a se stessa o agli altri. Per fare un esempio è molto differente se una persona si sente in ansia quando si trova a contatto con altre persone, perché si sente inadeguata o perché sente che gli altri sono poco affidabili e ingiusti nei suoi confronti. Nel primo caso abbiamo un senso di insicurezza personale, nel secondo una sensazione persecutoria.
I principali problemi che riguardano la relazione con gli altri sono:
Paura di perdere il controllo: rientrano in questa classe di problemi la paura di arrossire, di tremare, di sudare ecc… in pubblico e il timore che tali reazioni vengono notate dagli altri. Tali difficoltà frequentemente si manifestano come blocco nell’eseguire una determinata prestazione, come leggere o parlare in pubblico e più in generale in tutte le attività in cui la persona si deve esporre.
Timore di essere rifiutati: chi presenta questo problema teme il giudizio negativo e può assumere con gli altri atteggiamenti differenti, principalmente può affrontarli o cercare ad ogni costo la loro approvazione, o al contrario può cercare di contrastare l’eventualità di un rifiuto con l’evitamento e con un atteggiamento inibito rispetto la propria espressione personale. La persona che ha questo problema nutre risentimento principalmente verso se stessa perché si sente continuamente inadeguata.
Subire l’ingiustizia: questo tipo di problema riguarda le persone che hanno dei principi personali così forti che non tollerano quando gli altri non li rispettano, ingaggiando con questi una vera e propria lotta. Si può trattare di valori morali di per se stessi giustissimi, ma il problema è che la rigidità con cui vengono abbracciati mal si adatta con la complessità del mondo delle relazioni in cui viviamo.
Manie di persecuzione: la persona ha la sensazione che gli altri tramino qualcosa contro di lei. Percepisce un senso di ingiustizia e può evitare o attaccare gli altri per difendersi dalle loro possibili azioni malevoli.
Riguardo quest’ultimo punto, ci si può chiedere se la persona si inventi tutto o se effettivamente venga perseguitata dagli altri.
Da una prospettiva costruttivista questa domanda non è poi così cruciale perché è possibile che la persona abbia visto delle minacce dove non c’erano e poi col suo comportamento difensivo le abbia successivamente effettivamente create; o che gli altri abbiano avuto un atteggiamento realmente ostile e che la reazione della persona lo abbia successivamente alimentato. Infatti al di là che esista o no una reale minaccia da parte degli altri, un comportamento difensivo alimenta la diffidenza e l’ostilità delle persone che ci circondano.
La terapia strategica dei problemi di relazione con gli altri ha come obbiettivo fondamentale quello di condurre la persona a gestire le relazioni piuttosto che subirne il peso, poiché il bisogno di entrare in relazione con gli altri è fondamentale, e difficoltà in questo ambito possono condurre un importante squilibrio sull’adattamento generale.